Il progetto nasce all’interno del tirocinio che Guendalina Righetti ha svolto al Museo Civico di Storia Naturale di Verona, coniugando competenze scientifiche ed esperienze dirette nella disabilità motoria.
Studiato per visitatori con disabilità motorie, il percorso è consigliabile e fruibile da chiunque voglia effettuare una visita, lasciandosi emozionare e incuriosire.
Il progetto è stato anticipato da un’attenta analisi per l’individuazione delle barriere architettoniche e culturali presenti nel Museo.
Simbolo del progetto è il pesciolino FOSSY, che accompagna il visitatore lungo il percorso museale.
Tra le svariate collezioni presenti nel Museo, Guendalina Righetti ha scelto di valorizzare alcuni reperti che ha ritenuto significativi per interesse scientifico, storico e culturale, valutandone visibilità e fruibilità.
Il percorso prevede 12 tappe che si snodano all’interno delle Sale espositive del Museo e che corrispondono ai reperti individuati.
Il visitatore può ritirare in Portineria una guida cartacea in modo che possa effettuare una visita in completa autonomia. Ogni reperto segnalato da FOSSY è illustrato in una scheda che fornisce informazioni e ne evidenzia alcuni aspetti.
Per la realizzazione del percorso, Guendalina Righetti, in stretta collaborazione con Angelo Brugnoli, ha proposto interventi per il superamento degli ostacoli strutturali, al fine di permettere a tutti una visita in sicurezza.
Ha elaborato delle pagine web per fornire informazioni utili ai possibili visitatori: illustrazione del percorso museale, pubblicazione della versione in pdf della guida cartacea, indicazioni per i parcheggi riservati e per gli spostamenti con i mezzi pubblici e privati, allegando foto e cartine stradali.
Ha consigliato i periodi migliori per effettuare la visita ed ha indicato il tempo previsto per la visita (circa 1h 30 minuti).
Nel cavedio centrale del Museo, ha previsto un pannello mobile illustrativo del percorso.
Un’apposita segnaletica accompagna il visitatore tra i piani e le sale del Museo.
Nella sala di Bolca, ha applicato sul pavimento una suggestiva immagine che ricrea quello che doveva essere l’ambiente naturale preistorico.
Le parole che identificano questo percorso sono: accessibilità, fruibilità, emozione, curiosità, e autonomia.
ECCO LE TAPPE DI FOSSY ALL’INTERNO DEL MUSEO:
I VIDEO: